Con il termine alopecia androgenetica si può certamente dire che ci troviamo di fronte al disturbo più comune riferito alla caduta dei capelli. Colpisce sia uomini che donne già a partire dagli anni dell’adolescenza. La perdita di capelli segue uno sviluppo progressivo con un percorso differente tra maschio e femmina.
Una caratteristica distintiva della calvizie androgenetica è la frequenza con cui si manifesta che aumenta con il trascorrere degli anni. L’incidenza negli uomini è notevole, andando a raggiungere in tarda età fino all’80% dei maschi, mentre nelle donne invece si supera di poco il 40% soprattutto dopo la menopausa.
L’attenzione sociale per questo disturbo è rilevante poiché compromette la qualità della vita, la donna viene colpita in maggior misura per una questione prettamente socio-culturale.
In questo articolo andremo a valutare le diverse opzioni terapeutiche che sono attualmente disponibili facendo molta attenzione a rimanere nel solco delle metodologie approvate e comprovate da risultati certi. Alla fine ci sarà una sezione dedicata ai sintomi dell’alopecia androgenetica
Farmaci attualmente utilizzati per combattere l’alopecia androgenetica
Allo stato attuale solamente due farmaci hanno ricevuto l’approvazione per il trattamento dell’alopecia androgenetica da parte dell’ente americano Food and Drug Administration (FDA).
Si tratta del minoxidil e della finasteride. Va subito detto che sebbene sia accertata la loro efficacia, se la calvizie androgenetica si trova in uno stadio troppo avanzato, è molto difficile porre rimedio con la sola cura farmacologica.
Minoxidil
Questo farmaco è in grado di prolungare la durata della fase di crescita dei capelli denominata fase Anagen, e allo stesso tempo incrementa l’afflusso di sangue verso i follicoli piliferi. La ricrescita appare più efficace nella zona del vertice piuttosto che nelle aree frontali che sono tra le più difficili da trattare.
L’assunzione di questo farmaco deve essere a tempo indeterminato (o fino a che si vogliono mantenere i capelli) poiché la sua interruzione riporta le condizioni pre-trattamento. I suoi effetti li produce dopo almeno 4 o 6 mesi, nella fase iniziale è pure possibile che si verifichi un incremento della caduta dei capelli (più avanti vedremo il perché). Questa informazione non deve essere sottovalutata poiché se il paziente non la conosce potrebbe essere indotto ad sospendere l’applicazione del farmaco anzitempo.
Il minoxidil si usa a livello topico ed è commercializzato in soluzione al 2% oppure al 5%, è valido sia per l’uomo che per la donna. Gli studi clinici hanno potuto verificare che nell’uomo il minoxidil al 5% risulta più efficace del 45%, in termini di ricrescita, rispetto alla soluzione al 2%. Nella donna tali riscontri non si sono avuti se non in minima parte, è invece stata notata una comparsa di crescita sul viso di peli, in occasione dell’assunzione del minoxidil al 5%.
Il minoxidil è conosciuto anche per essere utilizzato per la cura dell’ipertensione, anzi… in realtà era questo l’utilizzo per cui fu studiato.
I suoi effetti collaterali possono essere:
- Uno stato di arrossamento del cuoio capelluto;
- Il prurito derivante dalla presenza di una base alcolica;
- L’infiammazione locale;
- L’ipotensione.
Durante la gravidanza e l’allattamento, viene raccomandata l’interruzione a causa della mancanza di una base di dati relativi certi.
Se desideri maggiori approfondimenti su questo farmaco, ti invitiamo a leggere la guida su minoxidil che puoi trovare nel menu principale in alto.
Finasteride
Questa sostanza viene utilizzata per il trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna alla dose giornaliera di 5 mg al giorno. Nella dose di 1 mg al giorno invece la si usa per combattere, esclusivamente nell’uomo, gli effetti dell’alopecia androgenetica. I risultati ottenuti sono incoraggianti al punto che in alcuni casi si parla non solo di diminuzione nella progressione della calvizie, ma anche di ricrescita.
I maggiori effetti si hanno nella zona del vertice ma la sua efficacia riguarda, seppur in modo minore, anche l’area frontale. È un farmaco che viene somministrato per via orale ed è ad uso indeterminato se si vogliono salvaguardare i capelli. La sua interruzione determina una ripresa nella progressione della calvizie, e la cominciare nuovamente cura potrebbe non avere gli stessi effetti della prima volta.
Nelle donne in post menopausa questo farmaco non ha avuto particolari effetti benefico e molto spesso lo si prescrive a dosaggi molto più alti rispetto a quelli maschili. Inoltre tale farmaco è precluso alle donne in gravidanza poiché potrebbe comportare rischio di malformazioni ai genitali maschili del feto.
Diverse sono le ricerche che ne attestano la sua validità, si riporta in particolare uno studio giapponese 1)SATO, A. and TAKEDA, A. (2011). Evaluation of efficacy and safety of finasteride 1 mg in 3177 Japanese men with androgenetic alopecia. The Journal of Dermatology, 39(1), pp.27-32. effettuato su un campione di 3177 uomini. 2561 di questi hanno terminato il percorso di studio durato 42 mesi. Solo nello 0,7% dei casi osservati non ci sono stati effetti di arresto della caduta e ricrescita di capelli. Nel 11,1% dei casi si è potuto osservare un fenomeno di ricrescita importante, nel 36,5% la ricrescita è stata moderata, e nel restante 39,5% l’effetto è stato lieve.
Gli effetti collaterali riscontrati sono la diminuzione della libido (desiderio sessuale), e la minor concentrazione di spermatozoi nel liquido seminale. Va detto che si verificano in pochi casi che sono peraltro risolvibili con la cessazione della cura.
Come agiscono i due farmaci e la terapia combinata
Finasteride è un inibitore della 5-alfa-reduttasi, quest’ultimo è un enzima che serve a convertire il testosterone in diidrotestosterone. Questo ormone androgeno è molto potente nella sua azione di stimolo del bulbo pilifero, quando è in eccesso causa appunto la calvizie nelle persone geneticamente predisposte.
Il farmaco si è dimostrato affidabile. Va detto che allo studio c’è un altro inibitore che si chiama Dutasteride, la sua capacità sembra essere ancora più incisiva della finasteride. Ci vorrà ancora del tempo per accertarsi della sua completa affidabilità.
Minoxidil è uno stimolatore della crescita dei capelli per effetto diretto sui follicoli piliferi, si tratta in buona sostanza di un vaso dilatatore. La sua efficacia, comprovata ormai in più di 30 anni di utilizzo nel mondo, non deriva unicamente dalla capacità di apportare maggiore quantità di sangue al cuoio capelluto, ma ad una proprietà che per ora sembra avere solo il Minoxidil. Tale funzione prende il nome di regolazione dei cicli biologici dei capelli, la fase di crescita Anagen si prolunga a discapito di quelle di stasi Telogen e Catagen.
I due farmaci sopra riportati possono essere usati in combinazione per la sola cura dell’alopecia androgenetica maschile. L’assunzione di 1 mg di finasteride con 5% di Minoxidil (soluzione topica) ha portato un effetto migliorativo rispetto alla sola monoterapia.
Il funzionamento dei due farmaci è differente, per cui insieme determinano una risposta congiunta rispetto alla caduta dei capelli.
Sopra si è solo accennato alla possibilità che all’inizio del trattamento di Minoxidil si possa verificare un incremento della caduta dei capelli. Questo fenomeno è noto come caduta indotta ed è appunto dovuto all’effetto della sincronizzazione del ciclo del capello.
Tale meccanismo spiega anche perché l’interruzione repentina di questo farmaco topico può causare effetti negativi in breve tempo.
Altri farmaci utilizzati per combattere l’alopecia androgenetica
Oltre a finasteride esistono altri farmaci in grado di ridurre o bloccare l’azione del diidrotestosterone (DHT). Pur non essendo approvati dalla FDA, per il trattamento della calvizie, hanno dimostrato di avere un potenziale.
Soppressori o antagonisti degli androgeni
Lo spironolattone potrebbe svolgere un ruolo duplice rispetto alla cura dell’alopecia androgenetica colpendo simultaneamente sia la formazione del DHT nei follicoli piliferi, che apportando flusso sanguigno al cuoio capelluto.
La dutasteride è un farmaco che, come abbiamo visto poco sopra, ha la proprietà di inibire gli isoenzimi della reduttasi di tipo 1 e 2. Se rapportato alla finasteride, questo enzima si è dimostrato tre volte più potente come soppressore dell’enzima di tipo 2, e addirittura 100 volte rispetto all’enzima di tipo 1.
Gli studi in merito sono ancora in corso, ma ci sono prime evidenze che fanno propendere per l’uso della finasteride poiché conserva alcuni ruoli fisiologici del diidrotestosterone che riguardano altre importanti funzioni che questo ormone svolge nel nostro organismo.
Il Latanoprost topico 0,1% viene utilizzato per la cura del glaucoma. Come effetto collaterale è stato notato un aumento dello spessore e del numero di ciglia. Si è pensato quindi che potesse giocare un ruolo per la cura contro la calvizie androgenetica ed è stato condotto un test su sedici giovani che presentavano una forma leggera di alopecia androgenetica. Dopo 24 settimane di utilizzo topico si è potuto osservare un ispessimento del capello e quindi sembra che possa diventare presto uno stimolatore dell’azione del follicolo pilifero per frenare la caduta dei capelli. Tuttavia è veramente molto costoso e per essere utilizzato a percentuali efficaci la spesa è davvero elevata.
La tossina botulinica intramuscolo nel maschio causa rilassamento muscolare e per questa via aumenta il flusso sanguigno. Alcuni studi (non ancora significativi da un punto di vista statistico), hanno potuto accertare buoni risultati.
Altri studi sono stati condotti in diverse direzioni. Vale la pena citare uno studio avviato nel 2015 in Spagna su 100 individui affetti da alopecia androgenetica ai quali è stato somministrato plasma ricco di fattori di crescita per quattro settimane. I risultati si sono rivelati incoraggianti facendo registrare un incremento del 6,2% di follicoli in fase anagen e del 5,1% in meno in fase telogen.
Il 17 alfa estradiolo usato per via topica è un estrogeno che come tale inibisce l’ormone maschile (gli androgeni), per questo motivo, per lungo tempo si è riservata la somministrazione alle sole donne. Si è potuto accertare che anche l’uomo può assumerlo per via topica in modeste concentrazioni, senza subire scompensi ormonali significativi. L’Istituto di Dermatologia dell’Università di Marburgo ha condotto diverse ricerche in merito. Si è accertato che il suo ruolo è quello di inibire la formazione del DHT ma anche quello di trasformare parte del testosterone in estradiolo mediante l’enzima dell’aromatasi.
Infine l’estratto di Serenoa repens per il trattamento sia dell’ipertrofia prostatica benigna, che dell’alopecia androgenetica. La sua azione è diretta sui recettori del diidrotestosterone, ma anche indiretta sull’inibizione sulla 5-alfa-reduttasi. Si tratta del frutto (bacca grande come un’oliva di colore scuro rossiccio), di una piccola palma che cresce nel sud degli Stati Uniti sulla costa atlantica, nell’Africa settentrionale e nel sud dell’Europa ed è l’alternativa naturale più simile (ma assai più blanda) ai farmaci inibitori della reduttasi come finasteride o dutasteride.
La terapia laser LLLT
Cambiamo registro ed occupiamoci in sintesi di un altro genere di cure che normalmente passa sotto il nome di fototerapia. Questa tecnologia si basa sulla terapia laser LLLT (Low Level Laser Therapy), che spesso viene citata come terapia laser a freddo per la sua capacità di agire biologicamente sulle cellule per mezzo della luce, senza riscaldarle.
In buona sostanza dovrebbe incrementare la circolazione sanguigna e per questo motivo stimolare il metabolismo cellulare.
La terapia laser ha avuto il placet da parte del FDA ma solo relativamente alla sicurezza del suo impiego con attrezzature certificate e non in merito alla sua efficacia, almeno per il momento.
Diversi studi segnalano l’effetto positivo sulla crescita dei capelli nelle aree ove il cuoio capelluto è colpito da calvizie. La fase Anagen viene accelerata, ragion per cui ci si deve trovare in una fase non acuta di alopecia androgenetica.
In definitiva la laser terapia ha i suoi maggiori effetti nell’aumentare la dimensione del fusto del capello, e ciò garantisce comunque una migliore copertura del cuoio capelluto.
I Sintomi dell’alopecia androgenetica
Non è facile individuare precocemente i sintomi dell’alopecia androgenetica. Il diradamento dei capelli è molto lento e difficilmente, all’inizio, ci si rende conto dei suoi progressi. Lo stelo del capello si assottiglia sempre di più fino ma il problema diventa ben visibile ad occhio nudo solo quando ci si trova in fase avanzata e i capelli miniaturizzati sono ormai evidenti .
La stempiatura può verificarsi nell’uomo anche in età adolescenziale, mentre nella donna la caduta si manifesta nella zona superiore e centrale dopo l’attaccatura.
A differenza di quanto si pensi comunemente, non occorre che ci sia una caduta copiosa di capelli, piuttosto bisogna verificare la loro fragilità. I capelli sfibrati che si spezzano facilmente, che perdono di luminosità sono il campanello di allarme che il bulbo pilifero si sta rimpicciolendo.
Il dermatologo specialista è in grado di accertare la salute del cuoio capelluto con esami specifici, uno di questi è il tricogramma in cui i capelli, provenienti da diverse are del capo, vengono analizzati al microscopio.
Conclusioni finali
Tra le cure della calvizie androgenetica non si è fatto cenno ai trapianti, o meglio autotrapianti, poiché più che di cure si parla in questo caso di rimedi estetici.
La cura farmacologica è quella maggiormente efficace, a supporto ci sono innumerevoli studi che comprovano gli effetti benefici. Ciò detto occorre ribadire che per ottenere buoni risultati è bene muoversi per tempo.
La caduta dei capelli può essere fortemente rallentata in diversi modi, ma i bulbi piliferi devono esserci e devono manifestare una minima fase di ricrescita per poter essere stimolati in diversi modi.
Oltre alla precocità nell’intervenire, una mossa vincente è rappresentata anche dalla continuità nell’applicazione della cura.
Se vuoi raccontare la tua esperienza riguardo alle cure per l’alopecia o hai qualche domanda che desideri farci, lascia pure un commento nello spazio in fondo alla pagina 😉
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